IL DIPINTO UN FANTASMA PERCORRE L'EUROPA E' ESPOSTO NEL NUOVO ALLESTIMENTO DELLE SALE DI CA' PESARO

Ca' Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna

Orari

Dal 1 aprile al 31 ottobre
10 – 18 (biglietteria 10 – 17)

Dal 1 novembre al 31 marzo
10 – 17 (biglietteria 10 – 16)

 

 

INCONTRI COLLEGATI ALLA MOSTRA(scarica il pdf con tutti gli eventi)

Auditorium, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato

Venerdì 15 febbraio 2013, ore 17.30: relatore Enzo Di Martino
PIZZINATO E IL FRONTE UOVO DELLE ARTI (1946 - '49)

Dopo lo straordinario successo dell'inaugurazione della mostra “Armando Pizzinato. Nel segno del l'uomo”, che ha visto la presenza di oltre mille persone al PArCo, cui farà seguito l’'inaugurazione della sezione “Armando Pizzinato. Il contesto Pordenonese” alla Galleria Sagittaria di Casa Zanussi sabato 16 febbraio alle 18.30, prende il via il ricco calendario di incontri dedicato ad approfondire la figura di Armando Pizzinato, personalità artistica di rilievo che non disgiunse mai la propria arte dalle istanze della comunità civile e sociale. Il primo incontro, venerdì 15 febbraio alle 17.30 all'auditorium della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone in viale Dante 33, sarà a cura del critico d’arte Enzo Di Martino, che fu anche curatore di alcune mostre, nonché amico personale dell'artista. La conferenza approfondirà il Fronte Nuovo delle arti, primo movimento d'’arte nato dopo la caduta del fascismo, che riunì personalità molto diverse, ma accomunate dal desiderio di costruire un’'arte nuova per una nuova società. Nato nel 1946 attorno a Giuseppe Marchiori, il movimento raccolse artisti come Pizzinato (che ne fu uno degli esponenti di riferimento), Guttuso, Vedova, Santomaso, Birolli, ottenendo la sua consacrazione alla Biennale del 1948, per poi sciogliersi nel 1950, diviso tra il realismo (perseguito da Pizzinato e Guttuso) e l’'astrattismo (cui aderì il Gruppo degli otto). Secondo le parole dello stesso Pizzinato (che si ispirava all'avanguardia russa) il Fronte Nuovo era mosso dalla lotta per la libertà d'’espressione, per l'’affermazione di un’'arte ispirata ai temi della vita, alla realtà dell'uomo stesso. ““L’'arte – - così si concludeva il manifesto del Fronte - – non è il volto convenzionale della storia, ma la storia stessa, che degli uomini non può fare a meno”.


Venerdì 22 febbraio 2013, ore 17.30 relatore Gilberto Ganzer
PEGGY GUGGENHEIM A VENEZIA

Proseguono nell'’auditorium di ParCo gli incontri dedicati ad approfondire la figura e l’'ambiente artistico in cui operò Armando Pizzinato, di cui è in corso la mostra nelle due sedi di PArCo stesso e della Galleria Sagittaria. Se Enzo Di Martino ha illustrato il movimento del Fronte Nuovo delle Arti (di cui Pizzinato fu membro e fondatore), spetterà a Gilberto Ganzer, direttore dei civici musei, illustrare, venerdì 22 febbraio alle 17.30, l'’altro fenomeno artistico che si impose all’'attenzione durante la XXIV Biennale d'Arte di Venezia del 1948, ovvero la celebre collezione di Peggy Guggenheim. Una vera boccata d’aria fresca, dopo la scarsità di contatti con l’'arte internazionale durante la guerra. Nel dopoguerra infatti, se, come aveva sentenziato Afro, Roma era un deserto, Venezia pareva offrire una serie di vitali opportunità, pur nel labirinto delle contraddizioni che segneranno questa stagione. Peggy Guggenheim, con la sua collezione e con la grande rassegna di Jackson Pollock al Museo Correr, fu il tramite di un'emancipazione linguistica che non passava più attraverso l'esperienza culturale francese, ma proponeva l'America come l'unico teatro a dimensioni planetaria, con il quale ci si doveva confrontare. Quale reazioni ebbe l'ambiente artistico veneziano a questo nuovo clima? Quali ideologie si espressero nel timore di una monocultura mondiale? Pizzinato rappresentò proprio l'esigenza di una diversa visione della modernità in un viraggio realista, che esprimeva un preciso messaggio sociale.


Auditorium, Centro Culturale Casa A. Zanussi

Venerdì 1 marzo 2013, ore 17.30: relatore Giancarlo Pauletto
IL GIOVANE PIZZINATO TRA PORDENONE, ROMA E VENEZIA (1925 - 40)


Venerdì 8 marzo 2013, ore 17.30: relatore Luciano Padovese
IL MONDO INTERIORE DI PIZZINATO (TESTIMONIANZA DA UN SODALIZIO)


Venerdì 15 marzo 2013, ore 17.30: relatore Casimiro di Crescenzo
PIZZINATO E GLI AFFRESCHI DI PARMA (1953 - 56)

Terzo appuntamento, venerdì 15 marzo, alle 17.30 al Centro Culturale Casa A. Zanussi di Pordenone per il ciclo di incontri “Armando Pizzinato. Ritorno a Casa Zanussi”: protagonista dell’incontro sarà questa volta il critico d’arte Casimiro Di Crescenzo, responsabile dell’Archivio Pizzinato di Venezia e curatore dell’omaggio espositivo che Pordenone dedica all’artista nella Galleria a lui intitolata. “Pizzinato e gli affreschi di Parma” titola l’incontro, che offrirà l’occasione per ripercorrere l’episodio più importante della pittura realista italiana a fresco degli anni Cinquanta, ovvero la realizzazione, da parte di Armando Pizzinato, del ciclo “La trebbiatura” ideato dall’artista per affrescare la Sala Consiliare del Comune di Parma. Proprioin occasione delle mostre allestite a Pordenone per Pizzinato, va in prestito dalla Galleria Sagittaria alla Galleria d’Arte Moderna il cartone de “La Trebbiatura” che si trova permanentemente a Casa Zanussi. E fino al 9 giugno nella Galleria Sagittaria resta visitabile la grande mostra “Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese 1925 – 1940”, curata dal critico Giancarlo Pauletto  (ingresso gratuito, visite 16.00-19.00 chiuso lunedì Info: www.centroculturapordenone.it). L’omaggio espositivo della Galleria Sagittaria è promosso dal CICP con l'Amministrazione Comunale e con la collaborazione dell'Archivio Armando Pizzinato di Venezia, a cura del critico Giancarlo Pauletto.   Come ricorda il critico Giancarlo Pauletto, curatore de “Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese 1925 – 1940”, «presso la Casa dello studente di Pordenone, al piano in cui è collocata la Galleria Sagittaria, è presente da decenni un grande cartone per affresco di Armando Pizzinato, appartenente alla serie che egli realizzò per decorare la sala consiliare dell’Amministrazione Provinciale della città di Parma. Questo cartone, di grande impatto e potenza rappresentativa, sarà esposto, per tutta la durata della mostra “Armando Pizzinato, nel segno dell’uomo”, presso la galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone, ove contribuirà a ricostituire il piano delle immagini inventate dall’artista per il lavoro di Parma. (…) Si ripete, in questo brano così vivido, il senso degli altri cartoni e degli affreschi di Parma: l’arte concepita come commento e intervento dentro la vita, volontà di partecipate alla costruzione di un mondo positivo in cui ogni vivente possa trovare la giusta collocazione, idee che del resto furono la linfa essenziale di tutto il realismo del dopoguerra, nell’arte figurativa come nella letteratura e nel cinema».

Venerdì 22 marzo 2013, ore 17.30: relatore Angelo Bertani
ARMANDO PIZZINATO, IL FRONTE NUOVO DELLE ARTI
E IL DIBATTITO CRITICO DEL DOPOGUERRA

Penultimo appuntamento, venerdì 22 marzo, alle 17.30 al Centro Culturale Casa A. Zanussi di Pordenone, per il ciclo di incontri “Armando Pizzinato. Ritorno a Casa Zanussi”: appuntamento con il critico d’arte Angelo Bertani che tratterà di “Armando Pizzinato, il fronte nuovo delle arti e il dibattito critico del dopoguerra”. «Il Fronte Nuovo delle Arti – spiega Bertani - ha rappresentato una delle esperienze più propositive e più significative dell’arte italiana dell’immediato dopoguerra. Il manifesto di fondazione fu redatto a Venezia il primo ottobre 1946 e i firmatari  (Birolli, Cassinari, Guttuso, Levi, Leoncillo, Morlotti, Pizzinato, Santomaso, Vedova e Viani, coordinati dal critico Giuseppe Marchiori) esprimevano innanzitutto una volontà di rinnovamento etico e morale dell’arte che superasse le compromissioni ideologiche del novecentismo per relazionarsi finalmente con le tendenze più propositive di ambito europeo: i modelli di riferimento erano i più vari, ma predominava il riferimento imprescindibile al Picasso di Guernica e a un certo espressionismo. Armando Pizzinato partecipò attivamente alla fondazione del movimento e seppe elaborare un linguaggio originale che sintetizzava apporti postcubisti, costruttivisti e futuristi, elementi non solo formali  che rimasero comunque evidenti, per così dire sottotraccia, anche quando egli scelse la via del realismo, una volta esauritasi presto (1949) l’esperienza molteplice e travagliata del Fronte Nuovo delle Arti. Ma soprattutto, Pizzinato rimase sempre coerente con i fondamenti etici che avevano contrassegnato quella sperimentazione movimentista, proprio perché continuò a considerare l’uomo l’autentico valore centrale dell’arte». E intanto fino al 9 giugno, nella Galleria Sagittaria di Pordenone, resta visitabile la grande mostra “Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese 1925 – 1940”, curata dal critico Giancarlo Pauletto  (ingresso gratuito, visite 16.00-19.00 chiuso lunedì). L’omaggio espositivo della Galleria Sagittaria è promosso dal CICP con l'Amministrazione Comunale e con la collaborazione dell'Archivio Armando Pizzinato di Venezia, a cura del critico Giancarlo Pauletto.

Martedì 26 marzo 2013, ore 17.30: relatore Fulvio Dell'Agnese
ARMANDO PIZZINATO E IL SENSO POLITICO DELL'ARTE


Auditorium, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato

Venerdì 5 aprile 2013, ore 17.30: relatore Casimiro Di Crescenzo
PIZZINATO E LA BIENNALE DI VENEZIA

dott. Casimiro Di Crescenzo, Archivio Armando Pizzinato di Venezia, curatore della mostra
Venerdì 5 aprile 2013, ore 17,30

Seguire la carriera artistica di Pizzinato attraverso la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, permette di riviverne i nodi cruciali, le battaglie ideologiche e le scelte estetiche che lo videro protagonista nel dibattito culturale italiano nella seconda metà del Novecento. La prima partecipazione fu all'edizione della Biennale del 1948 con cinque opere esposte nella sala del Fronte Nuovo delle Arti, movimento di cui fu cofondatore. Nelle edizioni del 1950, 1952 e 1954, invece espose insieme ai Realisti italiani avendo operato una scelta etica di militanza politica viva e attiva, vicina al popolo dei lavoratori. Dopo una lunga assenza, riceve l'onore di un invito con una sala personale nell'edizione del 1966 dove può mostrare il nuovo percorso di una figurazione astratta mutuata dalle forme organiche naturali.

Casimiro Di Crescenzo: vive a Venezia. Storico dell’arte, ha lavorato a New York e a Parigi e ha realizzato mostre in Italia e all'estero, interessandosi in particolare al lavoro di Alberto Giacometti. Dal 2001 al 2007 ha diretto il Brolo, il Centro d'Arte di Mogliano Veneto (TV). Dal maggio 2008 è responsabile dell’Archivio Armando Pizzinato di Venezia e sta preparando il catalogo ragionato delle opere di Armando Pizzinato.


Venerdì 12 aprile 2013, ore 17.30: relatore Alessandro Del Puppo
PIZZINATO E LA QUESTIONE DEL REALISMO (1948 - 56)

prof. Alessandro Del Puppo, Università degli Studi di Udine
Venerdì 12 aprile 2013, ore 17,30

Essere un pittore realista nel secondo dopoguerra era al tempo stesso una forma di rottura ideologica e di continuità comunicativa. Per formazione, esperienza e vicende biografiche Pizzinato fu uno dei migliori rappresentanti d'una generazione che dovette affrontare il traumatico passaggio tra l'Italia fascista e quella Repubblicana. È però possibile leggere e interpretare alcuni suo dipinti ben al di là della scolastica contrapposizione tra "realismo" e "astrazione", mettendo in luce gli elementi stilistici e ideologici di continuità.

Alessandro Del Puppo: docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine. I suoi interessi di ricerca sono orientati alla storia della pittura e della scultura italiana del primo Novecento. Fra i suoi libri: “Lacerba” 1913-1915. Arte e critica d’arte (2000); i cataloghi delle mostre Scultura in Friuli Venezia Giulia. Figure del Novecento (2005); Mascherini e la scultura europea del Novecento (2007); Modigliani scultore (2010, con G. Belli e F. Fergonzi) e infine Modernità e nazione. Temi di ideologia visiva nella pittura del primo Novecento italiano (2012). È in uscita nel 2013 per Einaudi il volume L'arte contemporanea. Il secondo Novecento.


Venerdì 19 aprile 2013, ore 17.30: relatori Marco Borghi e Renzo Biondo "Boscolo"
PIZZINATO E LA RESISTENZA (1943 - 45)

dott. Marco Borghi
con una testimonianza dell’avv. Renzo Biondo (Partigiano “Boscolo”),
Iveser, Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della Società contemporanea
Venerdì 19 aprile 2013, ore 17,30

Per molti italiani l’8 settembre 1943 rappresentò il tempo delle “scelte”. Lo fu anche per Armando Pizzinato, giovane insegnante all’Accademia di Belle Arti di Venezia, che dopo l’annuncio dell’armistizio e la rinascita del fascismo non esitò a schierarsi militando attivamente nelle file della Resistenza veneziana. A lui, nome di battaglia “Stefano”, il Pci affidò il delicato incarico di responsabile della stampa e propaganda clandestina. Un impegno che nel gennaio 1945 lo portò all’arresto e alla detenzione nel carcere cittadino, da dove riuscì a fuggire partecipando alle giornate insurrezionali nella sede dell’Accademia di Belle Arti, divenuta il principale centro operativo del movimento di liberazione veneziano.

Marco Borghi: Direttore dell'IVESER, Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, si occupa di storia politica e istituzionale. È autore di studi e ricerche sul fascismo, Repubblica sociale italiana, Resistenza, dopoguerra; fra le sue pubblicazioni: Tra fascio littorio e senso dello Stato (2001); Giustizia e Libertà e Partito d’Azione (2005, con Renzo Biondo); Memoria resistente (2005); La stampa della Rsi (1943-1945) (2006); I luoghi della libertà (2009).

Renzo Biondo: Presidente onorario dell’IVESER, ha partecipato alla Resistenza in Val Cellina con il nome di battaglia "Boscolo", fu vicecommissario della V Brigata Osoppo, facente parte della Divisione unificata Garibaldi Osoppo "Ippolito Nievo A". Dopo la Liberazione, incontrò a Venezia Pizzinato e ne diventò amico. Creò e diresse il quindicinale “Il Vento di Montagna”, dove nel n. 6 del 16 maggio 1946 fu pubblicato il testo La Mostra realizzazione degli ideali di lotta, scritto da Pizzinato ed Emilio Vedova e firmato con il loro nome da partigiano, rispettivamente Stefano e Barabba.

Avvocato a Venezia, si è sempre impegnato a livello associazionistico e istituzionale per preservare la memoria dei valori della Resistenza.


Venerdì 3 maggio 2013, ore 17.30: relatore Fulvio Salimbeni
L'ITALIA DAI "LADRI DI BICICLETTE" AL "SORPA SSO"

 

prof. Fulvio Salimbeni, Università degli Studi di Udine
Armando Pizzinato, cui è dedicata la bella mostra in corso alla Galleria d’arte moderna e contemporanea del Comune di Pordenone a lui intitolata e alla Galleria Sagittaria, fu uno tra i protagonisti più importanti e incisivi della vita culturale italiana del dopoguerra. Dopo aver analizzato aspetti importanti della sua arte e della sua vita, il ciclo di incontri di approfondimento legati all’esposizione apre la prospettiva a 360° sul periodo storico dal 1945 al 1960, tra gli entusiasmi della ricostruzione, la voglia di costruire una società nuova e il miracolo economico. Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Udine parlerà di questo argomento con una prospettiva multidisciplinare, attraverso un piacevole excursus tra cinematografia (con i grandi maestri del neorealismo, da “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica a “Il sorpasso” di Dino Risi) e letteratura, con particolare riferimento a Pier Paolo Pasolini, che in quegli anni cominciava farsi conoscere. La cultura non era infatti più di evasione, o celebrativa di un modello ideale, ma si faceva attenta alla realtà.


Venerdì 10 maggio 2013, ore 17.30: relatore Toni Toniato
L'ULTIMO PIZZINATO

prof. Toni Toniato, critico d’arte
Mentre le mostre “Armando Pizzinato. Nel segno dell’uomo” e Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese” proseguono, (rispettivamente nella Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "Armando Pizzinato" e a Casa Zanussi ) il ciclo di incontri di approfondimento si conclude venerdì 10 maggio alle 17.30 con l'’intervento di Toni Toniato, docente, artista e critico d'’arte. Sul filo dei ricordi personali e un’' affettuosa testimonianza sull'’artista di cui fu amico, senza tralasciare la sua amicizia con Guidi (suo maestro all'Accademia di Venezia dal 1930 a 1934), Toniato rievocherà l’'ultimo periodo di Pizzinato a Venezia, le cui opere furono definite da Mazzariol “preludio per un quarto tempo”. Aneddoti e brevi cronache illustreranno quegli anni che videro Pizzinato artista riconosciuto. Nelle sue ultime opere campeggiano grandi geometrie che rispondono ad un rigoroso ordine interno. Trionfa un purissimo equilibrio di luce e colori. Sono composizioni astratte di assoluta libertà, con le quali Pizzinato realizza una personale sintesi tra cubismo e futurismo innervate da tensioni e fascinazioni costruttiviste. La realtà esteriore trova una mirabile simbiosi con il mondo interiore di Pizzinato, per affermare ancora una volta il suo messaggio d'’artista a difesa dell'’uomo, della sia dignità e della sua libertà.

 

 

A Pordenone il 2013 si apre nel segno di Armando Pizzinato.

Da febbraio, l'Amministrazione Comunale di Pordenone e il Centro Iniziative Culturali Pordenone, con la collaborazione dell'Archivio Armando Pizzinato di Venezia, organizzano una grande mostra dedicata all’artista, uno dei protagonisti dell’arte italiana del Novecento.

La mostra “Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese 1925-1940”, curata da Giancarlo Pauletto, verrà inaugurata alla Galleria Sagittaria, sabato 16 febbraio 2013 alle ore 18.30. Vuole esplorare questo periodo - che fu quello della formazione di Pizzinato - presentando oltre cinquanta opere di una ventina di artisti attivi allora a Pordenone, gli stessi di cui Pizzinato vide certamente le mostre, essendo anche amico di alcuni di essi.

Verranno così esposte opere di Piero Bottos, Franco Brunetta, Vittore Antonio Cargnel, Duilio Corompai, Augusto Culòs, Luigi De Paoli, Federico De Rocco, Tiburzio Donadon, Ado Furlan, Umberto Martina, Italo Michieli, Mario Moretti, Armando Pizzinato, Eugenio Polesello, Pio Rossi, Guseppe Scaramelli, Tullio Silvestri, Virgilio Tramontin, Luigi Vettori, Luigi Zuccheri.

Gran parte di questi nomi sono noti agli appassionati, ma difficilmente in opere degli anni trenta, se si escludono i più anziani Cargnel, De Paoli, Martina, Corompai, mentre è importante sottolineare che circa un terzo delle opere esposte sono del tutto inedite, e quindi costituiscono una vera primizia.

La mostra si presenta dunque come un’opportunità essenziale di conoscenza e approfondimento, e sarà testimoniata da un’apposita sezione del ricco catalogo in comune - dedicato ad Armando Pizzinato - che  verrà edito per l’occasione.

La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone, intitolata a suo nome nel 2010, ha inaugurato sabato 9 febbraio e presenta un'ampia mostra antologica, Armando Pizzinato. Nel segno dell'uomo, curata da Casimiro Di Crescenzo, fino al 9 giugno 2013. Nuova iniziativa a testimonianza di un interesse - che continua ormai da più di quarant'anni - verso l'opera dell'artista. Una presenza che trova le sue origini nell'amicizia con Don Luciano Padovese e che diede come primo frutto l'importante retrospettiva del 1970.

 

Galleria Sagittaria - Centro Culturale Casa A. Zanussi dal 16 febbraio al prorogata al 14 luglio 2013

Pordenone, Via Concordia 7

Orari: 16.00-19.00. Chiuso il lunedì e i giorni 30 e 31 marzo, 1 e 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno 2013

www.centroculturapordenone.it

Ingresso libero

  

CICP – Centro Iniziative Culturali Pordenone

Via Concordia 7

33170 Pordenone (Italy)

Tel. 0434 553205

www.centroculturapordenone.it

cicp@centroculturapordenone.it

 

 

Con la collaborazione dell'Archivio Armando Pizzinato, Venezia a cura di Casimiro Di Crescenzo La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone rende omaggio con una rassegna antologica ricca di 145 opere ad Armando Pizzinato, uno dei protagonisti sulla scena artistica italiana del Novecento, che a Pordenone trascorse gli anni della gioventù, esponendo più volte e lasciando anche importanti testimonianze nelle collezioni civiche della sua lunga attività di pittore e di incisore.
L'esposizione è la prima ampia retrospettiva a lui dedicata dopo la scomparsa, avvenuta nel 2004, e presenta, dopo un attento intervento di restauro, anche i disegni preparatori alla decorazione ad affresco realizzata dall'artista, intorno alla metà degli anni Cinquanta, per una sala del Palazzo dell'Amministrazione Provinciale di Parma, ciclo dedicato all'esaltazione del lavoro.
Articolata in sezioni, la mostra ripercorre l'evoluzione di Pizzinato, dalle opere giovanili sotto l'influsso del tonalismo della Scuola Romana, al suo trasferimento definitivo a Venezia dove influenzato dall'espressionismo e dalla sintassi compositiva del post cubismo scompone figura e natura morta caricando il colore di nuove vitalità espressive, ed elaborando nella maturità un senso ampio e articolato dello spazio fondato sul dinamismo delle diagonali e su un cromatismo intenso e calibrato negli accordi.

 

Orari di apertura

da martedì a sabato ore 15.30-19.30

domenica 10.00 - 13.00 e 15.30-19.30

Apertura su prenotazione per gruppi tutte le mattine dal martedì al venerdì

Giorni di chiusura: tutti lunedì, il 25 aprile, il 1° maggio, e il 2 giugno

 

Biglietti

INTERO € 5, RIDOTTO* € 3

*Titolari della tessera per il prestito di libri della Biblioteca Multimediale di Pordenone - Appartenenti ad Enti, Associazioni e privati convenzionati (Titolari della carta d’argento del Comune di Pordenone) - Studenti universitari con tessera d’iscrizione - Gruppi di almeno 10 persone - Insegnanti di scuole di ogni ordine e grado che mostrino il tesserino di riconoscimento - Visitatori con età superiore ai 65 anni

INGRESSO GRATUITO: Guide turistiche con tesserino di riconoscimento - Giornalisti con tesserino di
riconoscimento - Gruppi scolastici compresi due accompagnatori per ogni gruppo scolastico - Giovani fino al compimento del 18° anno - Portatori di handicap e loro accompagnatori